Io non sono un uomo, sono dinamite. - Friedrich Nietzsche

domenica 17 aprile 2011

A un fratello tutta la vita

"Si dice ci siano vite legate fra loro nel tempo, unite da una chiamata che riecheggia nelle ere”

In genere, sono i film a diventare videogiochi. In questo caso, è successo il contrario. Circa un anno fa, la Disney ha prodotto e distribuito nelle sale di mezzo pianeta Prince of Persia: Le sabbie del tempo, che del celebre videogame costituisce, appunto, la trasposizione cinematografica. Il fantasy è un genere difficile da maneggiare perché il rischio di confezionare un prodotto deludente è elevato. Ma non è questo il caso: la trama è ben costruita senza eccessi e senza banalità. All’uomo dei fumetti dei Simpson Prince of Persia non sarebbe certamente piaciuto ma a noi sì, ci piace. D'altronde gli eredi di Walt, stavolta non deludono per niente ma anzi si superano.

La storia sembra uscita da Le mille e una notte di cui condivide l’ambientazione (la Persia del VI secolo) e l’alone magico e misterioso che rivive in ogni novella della raccolta. Il Principe di Persia si chiama Dastan. Dastan non è principe dalla nascita. Orfano e di umili origini, viene adottato dal re che assiste stupefatto alla prova di coraggio del ragazzo, disposto a donare la sua stessa vita pur di salvare quella dell’amico che aveva involontariamente fatto cadere da cavallo un soldato persiano. Entrato a corte, stabilisce con i figli naturali del re, Tus e Grasiv, un rapporto di sincera e profonda fratellanza, nonostante nelle sue vene non scorra lo stesso sangue dei suoi fratelli. Valoroso combattente, partecipa con loro all’assedio della città sacra di Alamut, accusata di fornire armi ai nemici dei Persiani. Ma non sa che l’assedio della città è in realtà il tassello di un piano ordito dallo zio, Nizam, per venire in possesso di un pugnale magico in grado di riportare indietro le lancette tempo. Assetato di potere e desideroso di diventare re al posto del fratello, Nizam vuole ritornare nel passato quando, adolescente, salvò la vita del futuro re di Persia durante una battuta di caccia. Terminato l’assedio di Alamut, Dastan si trova nelle mani il pugnale magico. Tornato a palazzo, Nizam con un tranello fa sì venga accusato della morte del re e per questo fugge nel deserto insieme alla principessa di Alamut, guardiana del pugnale. Ha inizio così la sua impresa nelle sabbie della Persia che si concluderà, dopo mille avventure, con la morte di Nizam e il fallimento del suo diabolico piano.
A salvare Dastan e l’intero regno è il vincolo che lo lega ai suoi fratelli. Nessun consiglio, anche se proviene dal più autorevole tra gli esperti, è infatti più vero e sincero di quello di un fratello. A un fratello si crede. Sempre.

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